Edurne Pasaban entra nella storia: con lo Shisha Pangma saliti i 14 ottomila

Di GIANCARLO COSTA ,

Anche l'alpinista basca Edurne Pasaban è entrata nella storia dell'alpinismo. E' salita in vetta allo  Shisha Pangma, quota 8027 metri, diventando la seconda donna al mondo ad aver salito e sceso  tutte le 14 le montagne della Terra di oltre ottomila metri. La trentaseienne alpinista basca, è giunta in vetta assieme agli altri componenti della sua squadra, i componenti del team della trasmissione televisiva "Al filo de lo Imposible": Asier Izaguirre, Alex Chicón e Nacho Orviz, e agli sherpa. Tutti hanno portato a termine l'ascensione senza l'utilizzo di ossigeno. Insieme agli spagnoli sono arrivati in cima gl'italiani Mario Panzeri, Michele Compagnoni e Alberto Magliano.

E' così si definisce il podio di questa strana ma prestigiosa corsa agli ottomila delle donne. Appena tre settimane fa, il 27 aprile, l'alpinista sudcoreana Oh Eun-Sun, salendo l'Annapurna (quota 8098 metri), era diventata la prima donna ad aver completato la collezione che da Reinhold Messner in poi ha dato gloria e fama agli alpinisti di tutto il mondo, anche se montano le polemiche verso l'impresa della coreana, per la sua salita al Kangchenjunga, contestata dalla Pasaban.

Soldi, gloria e prestigio nazionale sono in ballo, ma la polemica non intacca comunque il fatto che il 2010 verrà ricordato come l'anno in cui le donne hanno salito i 14 ottomila. Poi a ciascuno il suo stile e i conti con la sua coscienza.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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