Banana Sprint: itinerario di misto sulle Alpi Pennine, catena delle Grandes Murailles

Di GIANCARLO COSTA ,

Banana Sprint salita di misto sulle Grandes Murailles (foto Ferraris-Cazzanelli)
Banana Sprint salita di misto sulle Grandes Murailles (foto Ferraris-Cazzanelli)

Di Roberto Ferraris e François Cazzanelli

Ci sono linee che si vedono sempre, ma che non sono mai state salite. "Banana sprint“ è una di quelle.

E' stata scalata il 14.03.2014 dalle guide alpine Francois Cazzanelli e Roberto Ferraris, rispettivamente S.M.A.M di Courmayeur e S.A.G.F. di Cervinia.

Non vuole essere una salita importante, ma solo una bella realizzazione in ricordo di una collega e amica perita di recente sotto una valanga: Simona Hosquet, guida alpina ed istruttrice militare di alpinismo.

Ne è uscita una linea di ghiaccio e misto sulla parete sud est delle Grandes Murailles che esce con percorso molto intuitivo tra la Becca di Guin e la P.ta Sella ai Jumeaux. Lunga 1300m su un dislivello di 850m, la si raggiunge con altri 900m di avvicinamento (pelli di foca o ciaspole).

Solo la prima metà è inedita, mentre la parte alta riprende fedelmente la linea estiva già percorsa il 12 agosto 1877 da G. Corona, J.B. Aymonod e C. Carrel, per poi uscire in cresta con una variante di misto moderno.

Il risultato è una goulotte gradata V/4, con difficoltà su ghiaccio fino al WI 3+ e passaggi di misto, il più impegnativo dei quali quasi in uscita, in prossimità del colletto IGM 3742m.

L'attacco è posto a 2900m circa, in cima ad un grande conoide valanghivo, cosa che ne consiglia la ripetizione ad inizio stagione o solo dopo che abbia abbondantemente scaricato. Tassativa la partenza di notte, per poter approfittare delle prime luci del giorno, poichè il sole arriva molto presto.

Durante la salita si alternano sezioni tecniche a lunghi canali ripidi.

I punti di sosta non sono obbligati e la via è completamente clean. Per una eventuale ripetizione si consiglia quindi di portare con se una serie di micro friends, una scelta di chiodi da roccia e delle viti da ghiaccio.

Una volta in cima si è solo a metà della via, poichè la discesa è altrettanto lunga e pericolosa. La soluzione migliore è lungo la normale alla Becca di Guin, assolutamente da evitare però in caso di forte innevamento.

La discesa sul versante nord ovest è più sicura e renderebbe la gita una magnifica cavalcata attraverso due vallate, con partenza da Cervinia ed arrivo in Valpelline, ma bisogna portarsi dietro gli sci per percorrere il lunghissimo rientro fino a Bionaz e prevedere il recupero con la macchina.

Numerosi sono i bivacchi in zona, ma non proprio comodi da raggiungere.

Una curiosità degna di nota è rappresentata dal fatto che la parte alta sia stata percorsa in discesa con gli sci a metà anni 90 da M. Barmasse, N. Corradi e L. Trucco su un pendio con pendenze che arrivano a 60°, durante una delle tante prime discese assolute effettuate in zona! Ovviamente i tre forti sciatori hanno poi seguito la linea del 1877 fino al biv. Bobba e la lì per facili pendii fino a valle.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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