Cervino Cinemountain: vince gli Oscar della Montagna il film A thousand girls like me

Di GIANCARLO COSTA ,

Cervino Cinemountain
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Dieci giorni e 33 ore di proiezioni, con 24 anteprime, tanti ospiti, e un grande successo di pubblico: si è chiuso domenica 11 agosto il Cervino CineMountain, il festival internazionale del cinema di montagna, giunto alla sua XXII edizione, che ogni anno premia gli “Oscar” del cinema di montagna. Domenica mattina ultimo appuntamento con le matinées: ospiti Tarcisio Bellò, Luca Morellato, David Bergamin e Tino Toldo, i quattro italiani che, insieme a tre pakistani (uno dei quali è morto nell’incidente), sono sopravvissuti incredibilmente ad una valanga che li ha travolti nella valle di Ishkoman, a 5300 metri di altezza, nel distretto di Ghizer, in Pakistan, lo scorso giugno.

I VINCITORI

A thousand girls like me”, della regista afgana Sahra Mani, conquista l’”Oscar dei film di montagna”, il Grand Prix des Festivals - Conseil de la Vallée d’Aoste, riservato ai film già premiati nei principali festival di settore provenienti dal circuito dell’International Alliance for Mountain Film. Vincitrice del Grand Prix festival di Kathmandu (Nepal), la pellicola racconta, con grande intensità, l’ostinata battaglia di una donna per difendere i propri diritti. Khatera è una ragazza afgana di 23 anni che decide di sfidare la volontà della sua famiglia e le tradizioni del suo paese per cercare giustizia dopo anni di abusi sessuali da parte del padre. La sua lotta si scontra con le falle del sistema giudiziario afgano, incapace di tutelare la popolazione femminile.

Ancora una regista donna, l’irlandese Katrina Costello, si aggiudica il Premio Montagnes du Monde al miglior film straniero, con “The silver branch”, un film che riflette sui temi universali e drammaticamente attuali della difesa dell’ambiente contro l’indiscriminata trasformazione dei paesaggi e delle comunità rurali.

“La patente”, di Giovanni Gaetani Liseo vince il Premio Montagne d’Italia, una delicata incursione nella vita rurale di un giovane pastore attraverso il suo sogno di emancipazione.

Il Premio Montagnes Tout Court al miglior cortometraggio va “Brotherhood”, di Meryam Joobeur, che affronta il delicato tema del ritorno a casa di un combattente dell’Isis nella cornice di una Tunisia rurale. Menzione speciale per la categoria a “Let's go to Antarctica”, la divertente pellicola dello spagnolo Gonzaga Manso che riflette sugli effetti dell’ingresso di nuove mete “esotiche” nel turismo di massa.

È “Gamba in spalla”, il film di Romuald Desandré presentato al Festival in anteprima mondiale, ad aggiudicarsi il Premio per il miglior film valdostano, “Boy Nomad”, di Nyobe Thompson, vince il Premio SONY per la fotografia e “Theory of happiness” di Rastislav Hatiar conquista la giuria C.A.I. che gli assegna il Premio “al miglior film di alpinismo, esplorazione e arrampicata”.

Testa a testa per il Premio del Pubblico tra il film premio Oscar “Free Solo” e “The Dawn Wall”, con quest’ultimo che la spunta per pochi centesimi.

Fonte u.s. Cervino Cinemountain

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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