Chiusa con successo la terza edizione dell’Adventure Outdoor Fest a San Candido-Innichen (BZ)

Di GIANCARLO COSTA ,

Erri De Luca e Nives Meroi all'Adventure Outdoor Fest di San Candido
Erri De Luca e Nives Meroi all'Adventure Outdoor Fest di San Candido

Si è conclusa la terza edizione dell’Adventure Outdoor Fest: quattro giorni, oltre cinquanta attività con più di mille partecipanti iscritti, venti incontri con ospiti di fama internazionale, cinque ore di cinema, otto anteprime mondiali in concorso, e più di 50 atleti ed ospiti presenti, nel salotto delle Dolomiti a San Candido. 

L’assegnazione dei premi Adventure, durante la serata di chiusura del Festival condotta da Piero Badaloni, mostra già lo spirito di questa manifestazione, che esplora il legame tra l’impresa atletica e la ricerca di senso che si nasconde dietro alla storia dei suoi protagonisti.

Il premio che riconosce il migliore atleta maschile (Best Athlete) Adventure Outdoor 2015 va all’alpinista di fama mondiale Steve House, che ha intrattenuto una platea di giovani alpinisti, e curiosi, con la condivisione della sua esperienza alpinistica e di vita: “Ho arrampicato su montagne, rocce e cascate di ghiaccio, e dopo i miei più grandi successi mi ritrovo vuoto, irrisolto, e torno, portando le mie forze e le mie debolezze, ancora e ancora”, racconta House introdotto sul palco del Festival da Maurizio Fava, direttore del dipartimento di Psichiatria della Harvard University “Troppo a lungo ho sospeso me stesso, e ho represso le paure. La più grande è quella di non meritare amore”, continua Steve House mostrando il suo percorso di uomo prima ancora che di alpinista. “Quando hai dato tutto te stesso, cosa rimane?”. E il suo modo per condividere parte di sé, e forse per dare un senso e un significato alle sue imprese, Steve House l’ha trovato in Alpine Mentor – associazione da lui creata che offre a giovani alpinisti la possibilità di ricevere un training unico, e ai grandi alpinisti di condividere la propria esperienza con umiltà e gratitudine nei confronti della comunità.

Il premio per la miglior fotografia 2015 nei video in concorso (Best Photography) va al cortometraggio di Skip Armstrong – The Coast, un video che racconta in modo molto completo il surf moderno. Il premio per la miglior fotografia è stato assegnato grazie alla completezza delle immagini, alla capacità di alternare riprese aree e a terra molto suggestive, con una cura per i particolari in fase di post produzione superiore agli altri video in concorso.

Il premio Dolomythos Award 2015 se lo aggiudica l’atleta e Guida Alpina Luca Rolli di Courmayeur con il suo cortometraggio “Monte Bianco: Il paese dei balocchi.” Una retrospettiva che unisce la storia del ripido del Monte Bianco, il ripido contemporaneo, le innumerevoli opzioni che offre la montagna più alta d’Europa e gli atleti che la vivono quotidianamente. Da sottolineare la produzione totalmente indipendente e autoprodotta di Luca, con riprese professionali e di alta qualità, sia a terra che riprese aeree. Oltre alle riprese in follow – a inseguimento, eseguite da Luca ai suoi amici atleti su discese con pendenze che talvolta superano i 50° di pendenza.

Il Premio Adventure Outdoor 2015 per la migliore atleta femminile (Best Athlete) va alla giovane ultra-runner Mira Rai, medaglia d’oro al Mont Blanc Marathon - Skyrunner World Series 2015. “Corro per le donne del Nepal, per mostrare a tutte le ragazze la mia storia di indipendenza” racconta la giovane atleta. La storia di Mira ha dell’incredibile e sembra ispirarsi ad una fiaba. Nata e cresciuta tra le vette dell’Himalaya “Ho iniziato a correre appena ho potuto reggermi sulle gambe, per andare a prendere l’acqua e riportarla al mio villaggio”. La forza di Mira si legge non solo nelle classifiche delle gare del circuito internazionale di ultramaratone vinte in solo un anno dalla sua prima competizione, ma nei suoi occhi che sembrano accogliere con naturalezza ogni nuova esperienza.

Il Concorso cinematografico internazionale, che quest’anno per la prima volta assegna il Grivel Golden Axe, la piccozza d’oro, è assegnato a Panaroma, del regista spagnolo Gerard Peris, e racconta l’impresa del climber Edu Marin, assistito dal padre. Storia di tenacia, ma anche del rapporto tra padre e figlio, che uniti in squadra raggiungeranno l’obiettivo: la Cima Ovest delle Tre Cime di Lavaredo, nel cuore delle Dolomiti.

Il Festival quest’anno più che mai ha permesso ai partecipanti di incontrare a San Candido alcune leggende viventi dello sport di avventura.

Prima fra tutte Nives Meroi: dodici delle quattordici vette sopra gli 8000, scalate tutte senza l'uso di ossigeno supplementare e di portatori d'alta quota, è tra le più grandi alpiniste di sempre. “La montagna impone ad ognuno di noi la responsabilità di vivere, e ci impone di scegliere con maggiore consapevolezza come garantire la nostra sicurezza. Salire le vette più alte in completa autosufficienza significa sapere che saremo anche in grado di scendere, significa conoscere il nostro limite” racconta Nives, e continua: “Siamo diventati alpinisti naturalmente, con la consapevolezza di ogni passo”.

Nives parla sempre al plurale, perché tutte le vette le ha raggiunte insieme al marito Romano Benet. La storia di Romano e Nives è eccezionalmente raccontata all’Adventure Outdoor Fest dallo scrittore Erri De Luca. Lo scrittore si illumina nel riabbracciare l’amica all’Hotel Sport Tyrol di San Candido, ma la prima domanda è per il marito Romano “Nives e Romano hanno creato un modo nuovo modo di fare alpinismo, l’alpinismo di coppia”. Nives Meroi trasmette serenità e sicurezza e la sua storia di amore e montagna la condivide con Erri De Luca, che ha suggerito il titolo del libro suo libro "Non ti farò aspettare". I due amici si incontrano e si raccontano sul palco del Festival nell’intervista di Fausta Slanzi, giornalista e responsabile della Fondazione Dolomiti Unesco.

Ed è proprio l’ultimo dei sei documentari promossi dalla Fondazione Dolomiti Unesco “Dolomiti. Montagne – Uomini – Storie” realizzato da Piero Badaloni con la collaborazione di Fausta Slanzi, prodotto e distribuito da Rai Cinema, a chiudere le serate di Adventure Outdoor Festival.

Un progetto che si propone di creare un filo conduttore per cucire insieme i diversi territori che compongono le Dolomiti, da un punto di vista storico, naturalistico e culturale.

Incontri irripetibili si sono verificati anche durante i vari corsi aperti al pubblico che hanno coinvolto atleti e grandi professionisti di fotografia, mountainbike, arrampicata, trailrunning, highline, yoga, indoboard e parkour.

Adventure Outdoor Fest si conferma come l’evento outdoor in Italia per eccellenza, probabilmente anche in Europa, affiancando alle attività sportive incontri che raccontano di sport e di avventura ma che parlano a tutti, trovando nella storia e nelle straordinarie imprese degli ospiti un filo conduttore per la ricerca del senso della vita. Un momento imperdibile per conoscere meglio se stessi e divertirsi.

www.adventureoutdoorfest.com

info@adventureoutdoorfest.com

www.dolomitifest.com

Articolo Publiredazionale

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Può interessarti