Courmayeur Feeling Mountain

Di GIANCARLO COSTA ,

Marco Camandona e Pietro Picco (foto Courmayeur Mont Blanc)
Marco Camandona e Pietro Picco (foto Courmayeur Mont Blanc)

Torna la rassegna che porta ai piedi del Monte Bianco il racconto della montagna attraverso le storie e le esperienze di alpinisti e climbers uniti dalla comune tensione verso il limite, dalla fusione con la natura e dall’approccio etico alla montagna.
Charles Dubouloz, la leggendaria Catherine Destivelle, Matteo della Bordella e i compagni di cordata valdostani Pietro Picco e Marco Camandona protagonisti di quattro serate al Jardin de l’Ange.

Dal 29 luglio torna Courmayeur Feeling Mountain, la rassegna che porta ai piedi del Monte Bianco le storie e i volti di chi – nel passato e nel presente – ha incarnato una visione etica del rapporto tra uomo e vette.
Quattro appuntamenti, ogni venerdì alle 21.15 al Jardin de L’Ange, per raccontare la montagna attraverso i suoi protagonisti, persone che vivono la dimensione della verticalità con passione, per mestiere o per scelta esistenziale, e che attraverso le loro testimonianze restituiscono il fascino di questi percorsi, tutti differenti, ma uniti da una comune tensione verso il limite e dall’approccio etico alla montagna.

Apre la rassegna di quest’anno l’alpinista francese Charles Dubouloz, che il 29 luglio alle 21.15 al Jardin de l'Ange racconterà la salita in solitaria invernale della Rolling Stones, una delle vie di misto più famose della parete nord delle Grandes Jorasses nel massiccio del Monte Bianco, affrontata dal 13 al 18 gennaio 2022. Per coronare il suo “sogno a lungo custodito” fino in cima allo Sperone Walker, Dubouloz ha impiegato cinque bivacchi, sopportando temperature fino a -30°C. La serata, moderata dalla giornalista Rai Francesca Jaccod, sarà anche l’occasione per affrontare con Dubouloz anche il tema dei cambiamenti climatici dal punto di vista tecnico-alpinistico.

Venerdì 5 agosto è la volta di Catherine Destivelle, una delle migliori arrampicatrici francesi degli anni Ottanta e una delle più forti alpiniste francesi degli anni Novanta, introdotta dalla giornalista Rai Francesca Jaccod.
Nata in Algeria da genitori francesi, a soli sedici anni sale la Via Couzy-Desmaison sul Pic d'Olan e la Via Devies-Gervasutti sull'Ailefroide Occidentale. Vincitrice di tre edizioni di Sportroccia, la prima competizione internazionale d’arrampicata, frequenta le più famose falesie di quel tempo della Francia come il Verdon, Buoux e Cimaï e si sposta anche all’estero in Australia, Stati Uniti e Mali.
Nel 1990 torna all’alpinismo per realizzare le prime storiche solitarie femminili come la salita in sole quattro ore della via Bonatti al Petit Dru nel 1990, la parete nord dell’Eiger nel 1991, la parete nord delle Grandes Jorasses nel 1993 e la via Bonatti al Cervino nel 1994. È stata inoltre la prima donna a ricevere il Piolet d'Or Carrière nel 2020. Dopo una vita salendo le pareti e le montagne del mondo, Destivelle si trasferita definitivamente alle porte di Chamonix dove ha aperto la propria casa editrice Les Éditions du Mont Blanc. Oltre all’alpinismo si dedica alle conferenze sulle sue salite e spedizioni, a corsi motivazionali per le aziende, a scrivere libri autobiografici e alla realizzazione di film di montagna, come Au delà des cimes di Rémy Tezier, premio Genziana d’oro 2008 del Club Alpino Italiano per il miglior film di montagna e alpinismo.
Si tornerà a parlare di alpinismo italiano il 12 agosto con Matteo Della Bordella e il suo libro "La via meno battuta" edito da Rizzoli, intervistato dal giornalista Luca Casali. Sarà l’occasione per esplorare, tramite immagini e filmati brevi, il suo modo di andare in montagna, che l’ha portato nel 2015 a vincere il premio Grignetta d’oro, conferito al miglior alpinista italiano sulla base dell’attività svolta nei due anni precedenti e della sua visione dell’alpinismo. Della Bordella parlerà del suo legame con la Patagonia e dell’ultima grande avventura sul Cerro Torre, ricordando gli amici scomparsi Bernasconi e Pasquetto, oltre alla spedizione dell'estate 2021 in Groenlandia, dove ha percorso l'avvicinamento in kayak per poi scalare una bellissima parete chiamata "Siren tower".

La rassegna si conclude il 19 agosto con i valdostani Pietro Picco e Marco Camandona, in un incontro moderato dal giornalista Luca Casali. Gli alpinisti racconteranno le loro ultime imprese sul Nanga Parbat, in cordata con Roger Bovard, Emrik Favre e Jerome Perruquet. In particolare Picco, nato e cresciuto a Courmayeur, parlerà dell’apertura di una nuova via "Valle d'Aosta Express" sul Nanga Parbat, realizzata insieme a François Cazzanelli sulla parete Diamir in attesa di scalare gli 8mila.

Durante la serata ci sarà spazio anche per ripercorrere le altre salite di rilievo effettuate come la Cresta Integrale di Peuterey, la Gabarrou Silvy all’Aiguille Verte e il Cerro Torre, il 4×4000 e il Dhaulagiri (8167 mt).

Fonte Doc-Com

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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