“Denali VentiTredici” la spedizione Valsesiana verso l'Alaska per scalare il monte McKinley

Di GIANCARLO COSTA ,

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Mesi di allenamento e preparazione sono giunti alla tappa finale: è partita la spedizione “Denali VentiTredici”, che nelle prossime settimane punta a raggiungere i 6.194 metri della cima più alta del Nord America, il monte McKinley. Ma non si tratterà di una spedizione ordinaria: per il leader del gruppo, Luca Colli (43 anni, personal trainer di Vigevano), sarà infatti la quinta tappa di un percorso alla ricerca di un record. Con il McKinley - o, in lingua locale, Denali -, Colli salirà sul quinto scalino del progetto “Running7Summits”: quinta delle sette cime più alte del mondo, tutte raggiunte in velocità e interamente a piedi, dal campo base alla cima senza l’uso di sci.

Nel curriculum di Colli compaiono infatti l’Elbrus in Europa, il Kilimanjaro in Africa, il Kosciuszko in Australia e l’Aconcagua in Sudamerica. All’appello, una volta messo nel cassetto anche il Denali, mancheranno il Vinson, in Antartide, e l’Everest, in Himalaya.

Colli, negli ultimi mesi, ha messo a punto un intenso allenamento (in parte in palestra, in parte nella sua “seconda casa”, il Monte Rosa) che gli ha consentito di unire lavoro di potenza a quello di resistenza. Sulla scorta di questo patrimonio, tenterà di salire l’importante vetta in stile alpino e senza ausilio di sci.

Con Colli, a tentare l’impresa ci sarà anche una giovane promessa dell’alpinismo valsesiano. Andrea Degasparis, 32 anni, guida alpina di Alagna Valsesia, accompagnerà il personal trainer di Vigevano nella sua salita. L’apporto logistico sarà offerto dagli altri due membri della spedizione: Michele “Lungo” Cucchi, 42 anni, guida alpina di Alagna, e Matteo Ferro, 38 anni, anch’egli valsesiano. I quattro, nei primi giorni, saranno impegnati nell’installazione dei campi 1 e 2 (campo base a quota 2.200 metri; campo 1 a 3.300; campo 2 a 4.200 metri), quindi raggiungeranno tutti insieme la vetta. Poi Cucchi e Ferro si fermeranno, in discesa, a campo 2, dove attenderanno il ritorno di Colli e Degasparis, che nel frattempo torneranno al Campo base e risaliranno in velocità. Tutti insieme, poi, ripercorreranno il percorso da campo 2 alla vetta. Obiettivo del potenziale record: salire da Campo base alla cima in 24/36 ore.

Molte saranno le variabili in gioco. Prima tra tutte, il clima, che potrebbe  influenzare l’andamento della spedizione soprattutto qualora dovesse imporre le tipiche severe temperature del Denali (che possono toccare anche i -30 gradi). Da ciò dipenderà la possibilità, per Colli e Degasparis, di salire in massima velocità, con equipaggiamento leggero, oppure di doversi caricare della tuta da alta quota, rallentando così la progressione.

Dettagli tecnici

IL MT. DENALI-MCKINLEY - In lingua Athabasca, una delle popolazioni native dell’Alaska, Denali significa “il più alto”. La montagna è famosa per essere la più fredda del mondo. Temperature artiche esaltate dall’effetto del windchill, amplissimi crepacci scavalcati da ponti di neve inconsistente e meteo prevalentemente sfavorevole, costituiscono gli ostacoli principali contro i quali occorre combattere per raggiungere la cima. Sulla montagna non esistono rifugi o altre strutture che possano agevolare la salita, salvo una tenda medica gestita dai ranger alla quota di 4200 m. la salita deve perciò avvenire in completa autonomia.

OBIETTIVO DELLA SPEDIZIONE - Nell’ambito del progetto RUNNING7SUMMITS, che Luca Colli sta portando avanti da quattro anni, l’obiettivo è stabilire il record mondiale di velocità in salita a piedi (senza l’ausilio degli sci) dal campo base alla vetta. Luca Colli, in particolare, intende essere il primo alpinista al mondo ad aver salito tutte le Seven Summits in velocità dal campo base alla vetta, evitando i campi intermedi. Al momento esistono due record stabiliti da Chad Kellog, che però ha utilizzato gli sci, e Gary Scott. Sulla salita di Scott non esiste documentazione sull’utilizzo degli sci o meno, ma i Ranger pensano che li abbia usati.

LA VIA DI SALITA AL DENALI-MCKINLEY - La West Buttress, o Sperone ovest, conta il 92% sul totale delle ripetizioni annue al Denali, non presentando difficoltà tecniche ad eccezione della quota e pendii a più di 55°. Anche così, la lunghezza del percorso, la necessità di una prolungata autonomia, l’alta probabilità di abbondanti nevicate, il freddo, i buchi nascosti e il whiteout rendono la salita estremamente dura. Sul Denali, venti sino a 130 km/h in presenza di temperature di -30°C non sono infrequenti, anche d’estate, e non lasciano scampo.

ALAGNA SPEED TEAM - Per affrontare una tale sfida “in velocità” è stata formata una grande squadra. Ecco perché nasce Alagna Speed Team: un gruppo composto da Luca Colli e due Guide Alpine del Corpo Guide di Alagna Valsesia. La strategia è quella di allestire, nei giorni precedenti la performance, alcuni campi di supporto intermedi tra il campo base e la vetta che possano fornire riparo ed assistenza in caso di necessità o maltempo per poi salire direttamente, giorno stabilito, dal campo base alla vetta. I componenti dell’Alagna Speed Team sono Guide Alpine che vantano anni di esperienza sulle Alpi e in spedizioni estere. Sono tutti soccorritori esperti e rappresentano l’elite del Corpo Guide di Alagna Valsesia.

LA SQUADRA

Luca Colli – Vanta numerosi record e spedizioni solitarie in velocità sulle Seven Summits e sulle Alpi.

Michele Cucchi – Guida del Corpo Guide Alagna Valsesia, vanta una vastissima esperienza d’alta quota su ghiaccio e roccia, numerosissimi interventi di soccorso e spedizioni estere.

Andrea Degasparis - Giovane Guida di Alagna, grande esperienza di Ande ed Himalaya con la cima del Broad Peak

Matteo Ferro - alpinista valsesiano con esperienze in tutto il mondo.

Fonte Veronica Balocco

Info di redazione

Per quel che riguarda le Seven Summits, ossia le vette più alte di ogni continente della Terra, occorre precisare che secondo i siti statistici esiste un record di velocità che riguarda il completamento delle salite a queste montagne, attualmente detenuto dal danese Henrik Kristiansen in 136 giorni.

Per quel che riguarda il record di velocità, sommando i tempi di salita sulle singole vette, questo appartiene all'alpinista Austriaco Christian Stangl, in 58h45min, sommando i tempi delle seguenti salite:

Mt.Everest 8848m 16h42 min dal Campo Base 6400m sulla parete nord alla vetta, senza ossigeno artificiale

Mount Vinson 4892m 9h10min dal Campo Base al Brainscomb Glaciar

Denali (Mt.Mc.Kinley) 6194m 16h45min da Khahiltna Glaciar alla vetta

Carstensz Pyramide mit 4884m 49 min via Harrer Route alla vetta

Mt.Elbrus 5643m 5h18min Azau Town (Talstation Lift) alla vetta

Kilimangiaro 5895m 5h36min dall'ingresso del National Park via Umbwe route alla vetta
Aconcagua 6956m 4h25min dal Campo Base Plaza de Mulas alla vetta

Va anche detto che proprio Christian Stangl fu al centro di una vicenda grottesca con la scalata al K2 del 2010, dove dichiarò un record di salita e discesa di 70 ore. Successivamente le pesanti accuse, sollevate dai suoi ex compagni di spedizione, furono confermate dallo stesso Stangl in una conferenza stampa in cui confessò di non esser giunto in vetta al K2. Da allora le sue numerose salite, come il triplo Seven Summits, con le salite alle tre vette più alte di ogni continente, vanno prese con le pinze...

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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