Gestire un campeggio : adesso si può!

Di ALBERTO ,

youdacamper
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Youda Camper, il modo più veloce per diventare proprietario di un campeggio. È solo un videogioco, ma simula la realtà nei minimi dettagli

Se l’aria di città vi intristisce e i pomeriggi al chiuso del vostro ufficio vi immalinconiscono, c’è un modo semplice per evadere un po’ e sognare le vacanze all’aria aperta: Youda Camper. Cos’è? Un videogioco pensato per quanti, fan dell’en plein air, visitando i diversi campeggi, da sempre si ripetono: “Eh, se fossi io il proprietario...”

Scopo del gioco, nemmeno a dirlo, è quello di costruire il campeggio perfetto. Vestiti i panni del gestore della struttura turistica, sono molte le decisioni da prendere. In principio, infatti, il giocatore non avrà che un appezzamento di terreno vergine e un pugno di dollari con cui trasformarlo. Rapidamente, per non perdere clienti, si dovrà decidere dove posizionare le tende, i bagni, la reception. Tutto deve essere fatto con la massima attenzione perché, come nella realtà, i visitatori pagano e quindi hanno numerose e ragionevoli pretese. Gli anziani vogliono le docce vicino e non transigono sulle macchine parcheggiate a due passi dalle tende, mentre le giovani coppie sperano in strutture per lo sport e il divertimento notturno... se siete bravi riuscirete a garantir loro anche un po’ di privacy. Non sarà facile assecondare le richieste di tutti e intanto promuovere con adeguate campagne promozionali il proprio campeggio, anche perché nel frattempo le strutture costruite richiederanno opere di manutenzione. Sarete in grado di gestire tutto ciò?

Disponibile in una versione limitata giocabile gratuitamente online, il videogames può essere visionato nella sua full-edition (esclusivamente per sistemi Windows) dal sito della casa produttrice (www.youdagames.com).

Attenzione, una volta fatto il salto dietro il bancone virtuale della reception, sarà necessario avere nervi molto saldi quando vi si parerà davanti l’ennesimo cliente elettronico che, dietro una più o meno banale richiesta, nasconde quel pensiero: “Eh, se fossi io il proprietario...”

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