I pendolari di domani: sospesi tra treno e auto

Di ALBERTO ,

auto elettrica
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La Rinspeed ha elaborato il progetto della UC, minivettura elettrica a due posti che può essere ricaricata a bordo dei treni.Il destino dell’ultima trovata nel campo della mobilità sta nel suo nome, racchiuso nelle due semplici lettere che la identificano: UC. U come “urban”, C come “commuter” (in italiano “pendolare urbano”)… e un futuro indirizzato all’integrazione tra tasporto pubblico e privato all’insegna del contenuto impatto ambientale.

Minivettura elettrica per due persone, la UC, nelle intenzioni del suo progettista, potrà essere ricaricata a bordo dei treni e offrirà ai pendolari la possibilità di affrontare gli spostamenti interurbani sulla strada ferrata per poi saltare dietro il volante una volta raggiunta la città di destinazione.

Frank Rinderknecht, fondatore e presidente della Rinspeed, ha sviluppato la UC curandone anche i minimi dettagli. Lunga meno di 2,60 metri (ancora più piccola di una Smart), l’automobile in miniatura è dotata di una batteria al litio che può essere ricaricata dall’energia fornita dagli accumulatori del treno.

Secondo quanto sostenuto dal  produttore, la UC fornisce prestazioni all’altezza delle citycar attualmente sul mercato. Con il pieno “d’elettricità”, l’autonomia della miniautomobile è pari a 105 km, mentre la velocità massima è di 120 km/h. Dati di tutto rispetto, se si considera che le statistiche indicano che l’82% degli spostamenti urbani quotidiani non oltrepassa la soglia dei 60 km.

Innovativa quanto a concept, la UC riserva anche alcune chicche per gli appassionati di elettronica e nuova tecnologie: la si guida con un "joystick" a impulsi elettronici che agisce sui componenti dello sterzo ed è fornita di una tecnologia web permanente, con cui si può prenotare il "posto auto sul treno" direttamente dall'auto.

Adesso non resta altro che aspettare che l’auto venga presentata al prossimo Salone di Ginevra, che qualcuno la metta sul mercato e, cosa più difficile, che i treni si attrezzino per servire i “nuovi pendolari”, quelli che alla ferrovia… integrano la comodità degli spostamenti in auto. Fantascienza?

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