Itinerario Uja di Mondrone da Mondrone, Valli di Lanzo

Di GIANCARLO COSTA ,

Apertura itinerario Uja di Mondrone
Apertura itinerario Uja di Mondrone

INIZIO ESCURSIONE: Da Mondrone frazione di Ala di Stura, provincia di Torino (Quota 1257m)
ACCESSO: da Torino uscita tangenziale Venaria, seguire le indicazioni, Valli di Lanzo, Ala di Stura, Pian della Mussa. Dopo Ala di Stura, il primo abitato che s’incontra è Mondrone, frazione di Ala di Stura, parcheggiare in prossimità della chiesa del paese e da qui iniziare l’escursione,
DISLIVELLO: 1700 metri circa (da quota 1257m di Mondrone a quota 2964m dell’Uja di Mondrone)
DIFFICOLTA’: Escursionismo
TEMPO COMPLESSIVO: Circa 5 ore tra salita e discesa
PERIODO CONSIGLIATO: da Giugno a Settembre
ATTREZZATURA: Normale attrezzatura da escursionismo (pedule, zaino, giacca a vento) o da trail running - skyrunning (zainetto o marsupio con kway e pantavento)
CARTOGRAFIA: Istituto Geografico Centrale - Carta dei sentieri e dei rifugi scala 1:50.000 n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio
INDIRIZZI UTILI: 118, Soccorso Alpino, www.cnsas.it, www.turismovallidilanzo.it

Descrizione itinerario

L'Uja di Mondrone è una vetta delle Alpi Graie che si trova nello spartiacque tra la val grande di Lanzo e la val d'Ala, nelle Valli di Lanzo.
Questo itinerario è stato effettuato partendo dalla chiesa di Mondrone, punto centrale di questa frazione di Ala di Stura, dominata dalla montagna di riferimento, l’Uja di Mondrone per l’appunto. La maggior parte degli itinerari indica come punto di partenza Molera, frazione di Balme, raggiungibile per strada asfaltata, circa 150 metri di dislivello più in alto.
Iniziare a salire la strada di fronte alla chiesa di Mondrone, strada che diventa sterrata e a tornanti fa guadagnare in fretta dislivello. In alcuni punti si puà tagliare la strada prendendo il sentiero con le indicazioni per Uja di Mondrone, Colle del Trione e Bivacco Molino.
Si giunge all’Alpe Pian Bosch, da qui il sentiero diventa ripido, anche se molto inerbato, e fa guadagnare un gran dislivello con poco sviluppo. Si prosegue a monte degli alpeggi sempre in salita a volte più ripida, per poi compiere un traverso verso sinistra per giungere al di sotto di una bastionata rocciosa.
Una serie di serpentine tra i prati permette di raggiungere un bivio; proseguendo dritti si continua per il Bivacco Molino. Per l’Uja di Mondrone invece si traversa in piano a sinistra per superare una breve fascia di pietraia, i segnavia spariscono o sono poco evidenti (vecchi bolli rossi sbiaditi) ma il percorso è facile e intuitivo senza nebbia.
Velocemente si guadagna una spalla erbosa al di sopra della bastionata rocciosa precedente, da qui inizia l’avvicinamento alla parete di salita dell’Uja di Mondrone.

Il sentierino sale sempre ripido, finchè l’erba lascia spazio alle prime placche di roccia, su un masso c’è la scritta in rosso inizio/fine. I segni seguenti sono bianchi e rossi anche se ci sono i segni originali che sono in rosso sbiadito della prima tracciatura, che però a volte possono portare confusione nella salita. Meglio seguire quelli bianchi e rossi. I due passaggi con roccia più liscia sono attrezzati con una corda fissa. La salita presenta un paio di passaggi di II, bisogna sempre muoversi con attenzione tra le cenge e i detriti circostanti. Le corde fisse sono posizionate sui due passaggi con rocce lisce e un po’ esposti. Nel finale la pendenza della salita spiana leggermente e in vetta c’è un lapide dedicata alla Madonna e una campana.

In discesa seguire la via di salita al contrario.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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