K2: vetta 60 dopo per i Pakistani, per Michele Cucchi, Tamara Lunger e Claus Gruber

Di GIANCARLO COSTA ,

K2 e campo base della spedizione 60 years later (foto Matteo Zanga)
K2 e campo base della spedizione 60 years later (foto Matteo Zanga)

Sono arrivati in vetta al K2, a quota 8611 metri, la seconda montagna più alta della Terra i 6 pakistani della spedizione: Hassan Jan, Ali Durani, Rahmat Ullah Baig, Ghulam Mehdi, Ali e Muhammad Sadiq, senza usare ossigeno artificiale. In vetta anche la guida alpina di Alagna Michele Cucchi e i due altoatesini Tamara Lunger e Claus Gruber che facevano parte di un'altra spedizione. Simone Origone, la guida valdostana famosa per essere l'uomo più veloce al mondo sugli sci, ha raggiunto quota 8200 circa e ha rinunciato rientrando al campo 4 con Muhammad Hassan.

Questa spedizione ufficiale pakistana è stata realizzata con il supporto dell'Italia e di EvK2CNR. Del team fanno parte Michele Cucchi, Simone Origone e Agostino Da Polenza che segue dal campo base. Ad aprire la via lungo il collo di bottiglia e il traverso si sono alternati gli sherpa con l'ossigeno e quattro pakistani: Hassan Jan, Ali Durani, Rahmat Ullah Baig e Ghulam Mehdi raggiunti in salita da Ali e Muhammad Sadiq.

“Avevano  tanta di quella voglia di salire – ha commentato Agostino Da Polenza, presidente dell’Associazione italiana EvK2Cnr, che sta seguendo passo passo tutta la spedizione dal campo base del K2 -, di dimostrare il loro valore sulla loro montagna, che l'arrivo in vetta si è trasformato in una fuga ciclistica. Davanti sherpa e pakistani. I primi con ossigeno gli altri senza. Si alternano in testa a battere la neve, a tratti fonda, dopo il traverso a 8200 metri che insieme hanno attrezzato con una corda fissa per mettere in sicurezza la discesa”.

Il primo 8000 di Michele Cucchi

Michele Cucchi, guida alpina di Alagna, membro della spedizione paksitana, K2 60 years later non era mai salito a queste quote ed il suo primo 8000 è il K2. Michele Cucchi un altro italiano oggi che torna a pestare con i propri piedi la neve della vetta della montagna pakistana, preceduto da Tamara Lunger e Claus Gruber. Una neve pregiata riservata a pochi alpinisti nella storia, più o meno trecento irriducibili. È salito lassù fedele al ruolo che sente più suo quello di guida, spinto anche dal legame con i suoi compagni pakistani a cui in questi anni ha fatto scuola di soccorso e di tecniche alpinistiche. Michele Cucchi sta scendendo ora insieme ad Hassan Jan climber learder della spedizione K2 60 years later e Muhammad Sadiq che hanno voluto attendere il compagno in vetta. Alle 14.33 ora locale in vetta erano giunti gli altri suoi compagni paksitani della spedizione: Hassan Jan, Ali Durani, Rahmat Ullah Baig e Ghulam Mehdi, Ali e Muhammad Sadiq.

Simone Origone sta tornando al Campo Base

Si trovano a campo 3 Simone Origone e Muhammad Hassan, due alpinisti della spedizione K2 60 years later che non sono andati in cima al K2. Il pakistano si era sentito male sopra campo 4 ed è riuscito a scendere a campo 3 grazie all’aiuto di Origone. Simone questa mattina ha rinunciato alla vetta ed sceso a campo 4 dove ha poi soccorso il compagno. Grazie al supporto medico telefonico con Annalisa Cogo, ricarcatrice EvK2CNR, Origone e Daniele Nardi che si trova tuttora a Campo 4 in attesa dei compagni in discesa dalla vetta, hanno potuto effettuare i primi interventi. Simone Origone e Muhammad Hussein ora sono definitivamente a campo 3 e li rimangono fino a domattina, Simone sta bene, ha praticato iniezioni e ossigeno al pakistano che era in edema e l'ha trasportato da c 4 a c 3.

Fonte Ufficio stampa EvK2CNR

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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