L’alpinista Filip Babicz nella storia del Monte Bianco: scala il Grand Capucin in solitaria in 49 minuti

Di GIANCARLO COSTA ,

Filip Babicz Grand Capucin (credit Vittorio Maggioni Cantabris) (1)
Filip Babicz Grand Capucin (credit Vittorio Maggioni Cantabris) (1)

Sono circa otto ore il tempo standard per salire in cima al Grand Capucin: Filip Babicz ha impiegato appena 49 minuti, da solo e senza corda. Sul Monte Bianco viene scritta una nuova pagina nella storia dell’alpinismo che ha dell'incredibile. Mai nessuno infatti aveva firmato una simile impresa, il climber italo-polacco invece distrugge ogni record, va oltre il limite dell’umano ed entra nella leggenda.

Il Grand Capucin è una vetta assolutamente unica per il massiccio del Monte Bianco e non solo. Viene definito il re tra i satelliti del Monte Bianco ed è la vetta più difficile di tutto l’arco alpino. Babicz ha percorso integralmente le sue pareti partendo dal ghiacciaio nel punto più basso e dopo i primi 200 metri ha affrontato la "Via degli Svizzeri" con uscita sulla via "O Sole Mio". Una salita vertiginosa di 570 metri in un tempo assolutamente inimmaginabile di soli 49 minuti.

L’arrampicatore che vive a Courmayeur non è nuovo a imprese di questo tipo e questa sul Grand Capucin è solo l’ultima di una serie di mirabolanti performance. Nella sua carriera, ha infatti firmato numerosissime salite storiche, come il record della Cresta Integralissima de Peuterey sempre sul Monte Bianco nel 2020, il record sul Pizzo Badile a settembre 2021 e infine la prima assoluta in solitaria di "Appointment with Death" a maggio di quest’anno in Inghilterra.
“E’ stato molto stressante e avevo tanta pressione addosso, soprattutto perché il meteo stava cambiando e a breve la via sarebbe diventata impraticabile per la neve fino a primavera dell’anno prossimo” – le parole di un raggiante Filip Babicz al termine dell’impresa – “Dopo un mese di preparativi necessari per il record alla fine sono riuscito ad andarci proprio nell’ultimo giorno utile prima della nevicata che stava per arrivare, ma nonostante tutto la mia "corsa" è andata alla perfezione! Sono davvero molto felice e orgoglioso di esserci riuscito. Indubbiamente è una salita storica per il Monte Bianco e non solo!”.

Fonte EIS

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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