L'Unione Europea conosce i bio carburanti

Di DAVE ,

BIOCARBURANTE
BIOCARBURANTE

Se siete tra quanti non si fidano mai di nulla e sospettano sempre che dietro l'angolo sia in agguato la fregatura, per quanto riguarda i biocarburanti potrete stare più tranquilli: la Commissione Europea ha infatti approvato il sistema di certificazione di carburanti verdi.

In base alle nuove indicazioni, un team di ispettori specializzati si occuperà di verificare l'effettiva rispondenza dei carburanti commercializzati e acquistati in Europa ai criteri di eco-compatibilità. Il sistema di certificazione potrà essere adottato da Stati, industrie e organizzazioni non governative per garantire il rispetto di un unico standard europeo in tutti i settori della filiera produttiva (fino alla distribuzione).

Adesso, per fregiarsi a pieno merito del "bollino verde", i biorcaburanti dovranno permettere un risparmio di gas serra pari al 35% rispetto ai normali carburanti; nel 2017 questa percentuale salirà al 50%, nel 2018 addirittura al 60%. Inoltre, in base alla nuova direttiva, i biocarburanti non possono essere prodotti da materie prime provenienti da foreste tropicali, aree ricche di biodiversità o luoghi deforestati dopo il 2008.

L'adozione del nuovo sistema di certificazione è volontaria, ma prevede l'instaurarsi di meccanismi che spingono al suo rispetto. Infatti, nel caso che i biorcaburanti in commercializzazione no ottengano il patentino di ecosostenibilità, non potranno rientrare nel quantitativo che ogni Paese deve obbligatoriamente utilizzare per ottemperare alle direttive europee.

Già lo scorso anno l'Unione Europea, infatti, aveva dettato severe regole in fatto di mobilità responsabile. Con una direttiva in tema di trasporti, infatti, la Commissione ha obbligato gli Stati membri a fare in modo che il 10% dei carburanti utilizzati siano ricavati da fonti rinnovabili (biocarburanti, biomasse solide, elettricità ottenuta da sole, acqua e vento, idrogeno).

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