Per Mario Merelli la vetta del Dhaulagiri (8167 m)

Di GIANCARLO COSTA ,

Campo base.jpg (foto www.mariomerelli.com)
Campo base.jpg (foto www.mariomerelli.com)

Grande festa ieri all’aeroporto di Malpensa all’arrivo di Mario Merelli e Marco Zaffaroni. Ad accoglierli le famiglie e gli amici, con una bottiglia di spumante, una copia dell’Eco di Bergamo che ha dedicato due pagine alla spedizione, e soprattutto con un grande striscione: “IT IS SUMMIT”. Già perché la salita al Dhaulagiri, tanto cercata dal simpatico e fortissimo alpinista di Lizzola, dopo due tentativi a vuoto, è arrivata con la bufera che spazzava la cima.

Queste le parole di Mario Merelli, tratte dal suo sito: “Che bufera lassù! Siamo partiti bene, e poi verso gli 8000 metri il vento è diventato fortissimo, così le alpiniste cilene si sono fermate, mentre Marco ed io abbiamo proseguito”… un attimo di pausa, un colpo di tosse, e il pensiero che va a poco più di un giorno fa… “poi la nebbia ha cominciato ad alzarsi, e poco prima del plateau sommitale anche Marco si è fermato. Ho deciso di proseguire, il vento urlava e la neve ha cominciato a farsi fitta, ho intravisto la cima, poi più nulla, ma ho continuato ancora e ancora, finchè ho potuto, chissà…”. Nel tono della voce la delusione… questa cima già tentata due volte, entrambe funestate da un grave lutto, poi questa volta eccola lì a portata di mano, probabilmente toccata senza rendersene conto…”.

Poi il ritorno a Kathmandu, con la conferma della cima. Sempre dal sito di Mario Merelli ecco il suo racconto: “Dopo una mega doccia, sono andato un po’ in giro, per qualche compera prima di tornare. Rientrato in albergo la sorpresa: aveva telefonato più volte il segretario della signorina Hawley. Ora è lui che “interroga” gli alpinisti dopo le spedizioni, la signorina Elisabeth non è più in piena forma come qualche anno fa. Voleva incontrarmi ed è arrivato all’albergo, abbiamo chiacchierato a lungo, gli ho spiegato, fatto vedere le immagini che avevo girato, e gli ho anche detto che non ero sicuro di avere raggiunto la vetta. Lui ha riflettuto, mi ha guardato ed ha detto la frase magica, IT IS SUMMIT, è cima!”. UAUUUUU ho esclamato, che felicità!!!! Abbiamo scherzato un po’ e poi Mario ha continuato dicendo: “So che qualcuno storcerà il naso, ma io sono felice, la fatica è stata tanta, niente ossigeno, ormai ero in piano, ho continuato, e la frase dettami dall’incaricato di Miss Hawley – ci conosciamo da tanti anni, tu non sei uno che cerca classifiche – mi è bastata, il resto non conta.”

Quindi, a fari spenti com’è nel suo stile, un’altra impresa in Himalaya di Mario Merelli.

Fonte www.mariomerelli.com

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Può interessarti