Piemonte secco e caldo, battuti i record di 60 anni

Di EMANUELE ZANGARINI ,

Il fumo degli incendi nel Piemonte visto dal satellite. Fonte: Arpa.
Il fumo degli incendi nel Piemonte visto dal satellite. Fonte: Arpa.

L’Arpa Piemonte ha diffuso i dati delle temperature e delle precipitazioni nel mese di ottobre nella regione. La precipitazione media mensile è stata di 3mm, un deficit precipitativo del 98% rispetto al periodo 1971-2000.

Il mese di ottobre 2017 è stato anche il secondo più caldo del periodo 1971-2000 con un aumento di 2,9° C. Le scarse precipitazioni abbinate alle temperature più elevate e al vento di foehn hanno facilitato il diffondersi di numerosi incendi, principalmente sui rilievi alpini e nelle province di Torino e Cuneo.

Il fumo degli incendi ha peggiorato la qualità dell’aria già intaccata dall’accensione delle stufe e delle caldaie e ha ridotto la produzione agricola.

Secondo la Coldiretti le produzioni più colpite sono state il miele (-70%), il kiwi (-60%) e la frutta in generale, mais (-50%) e le nocciole. Una produzione quella della nocciola del Piemonte sempre più conosciuta e valorizzata ma che ha registrato una flessione del 30%.

La prolungata siccità di ottobre segue anche il duro colpo registrato nel periodo estivo e delle gelate di inizio anno. “Il rischio può essere quello che per sopperire al calo produttivo, arrivino prodotti di importazione ma spacciati per Made in Italy”.

Attenti quindi nei prossimi mesi al miele e alle altre produzioni “europee” che proliferano negli scaffali, controllate le etichette e acquistate dai produttori locali della rete Campagna Amica, che dalle province arriva anche nelle grandi città come Torino.

Per approfondire

Il clima in Piemonte, ottobre 2017
Autunno con segno per la produzione made in Piemonte, Coldiretti Piemonte

  • Curo le rubriche a tema ambientale di bici.news e outdoorpassion.it. Seguo la parte tecnico-informatica di Outdoor Passion. Twitter: @emazangarini

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