Proseguono le ricerche dei tre alpinisti italiani dispersi sul massiccio des Ecrins (FRA)

Di GIANCARLO COSTA ,

Dome des Ecrins (Foto Le DLA.Ch)
Dome des Ecrins (Foto Le DLA.Ch)

Proseguono le ricerche dei tre alpinisti italiani dispersi sul massiccio des Ecrins in Francia: si tratta di Francesco Cantù, quarantunenne cardiologo residente a Bergamo, il genovese Damiano Barabino e l'istruttore del Cai Luca Gaggianese di Milano.

Domenica scorsa i tre si trovavano a circa 3900 metri sulla goulotte Gabarrou-Marsigny, una via impegnativa sul Dome des Ecrins (Quota 4015 metri). Andati in difficoltà causa il peggioramento del meteo, da lunedì si sono perse le tracce e sono iniziati i tentativi di soccorso del PGHM di Briançon. Operazioni di soccorso rese difficili dalla forte nevicata che ha colpito la zona nelle ultime 48 ore.

Il sito www.ledauphine.com (Le Dauphiné Libéré) sta seguendo in tempo reale le operazioni di soccorso con aggiornamento ogni 3 ore.

Oggi la neve ha smesso di cadere e le nuvole si sono alzate. "Stiamo studiando la possibilità di volare in elicottero", annuncia il portavoce del Plotone della Gendarmerie di Alta Montagna (PGHM) di Briançon, gli addetti al soccorso, che da lunedi stanno cercando anche a piedi di risalire la montagna da Ailefroide, partendo da Pré de Madame Carle al rifugio Cézanne, rimanendo anche coinvolti in una valanga.

Visto che sono ormai quattro giorni che i tre alpinisti italiani sono dispersi in montagna, il sotto-prefetto del distretto di Briançon, Dominique Schuffenecker si dice "molto preoccupato" dalla situazione.

Una via di fuga potrebbe essere stata la discesa nel vallone della Berarde, sull'altro versante. Notizie parlano di un testimone che dice di visto tre alpinisti italiani a la Berarde lunedì, che d'inverno è disabitata con la strada chiusa al traffico da Saint Cristophe en Oisans in poi. Ma questa ipotesi è stata scartata dal PGHM di Briançon.

Secondo il comandante del PGHM di Briançon Stephane Bozon la giornata di oggi potrebbe essere decisiva per trovare i dispersi. “Possono stare diversi giorni senza cibo fino a quando sono protetti da una truna di neve. Tutto dipende dalla loro capacità di trascorrere due o tre notti al freddo dopo una salita che è già fisicamente impegnativa. Speriamo che il loro morale non si attacchi."

A breve altre news sulle operazioni di soccorso.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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