Alla scoperta dell'AgriAsilo: storia di un successo partito dal Piemonte

Di EMANUELE ZANGARINI ,

Alla scoperta della campagna nell'agriasilo.
Alla scoperta della campagna nell'agriasilo.

Andare all'asilo e vedere come cresce la verdura che ci finisce nel piatto. Scoprire che erba e terra non sono solo qualcosa con cui ci si sporca, ma risorse su cui cresce il cibo che ci costruisce giorno dopo giorno. Questa è la scommessa degli asili nelle aziende agricole, gli agriasili. Scopriamo come sono nati e perché.

Le origini piemontesi
Nel 2005 nasce in Piemonte il primo agrinido italiano, che accoglie dieci bambini all'interno di un'azienda agricola di Pinerolo. Basta poco tempo perché i posti si esauriscano. L'esperimento è un successo.

Nel 2006 un'agriturismo di Chivasso, provincia di Torino, propone un progetto ancora più ambizioso alla Coldiretti e inaugura un agriasilo all'interno della propria struttura. A differenza del nido, l'agriasilo amplia la partecipazione ai bambini da 0 a 6 anni e propone maggiore continuità didattica. Coinvolgendo l'imprenditoria femminile, il progetto può avvalersi dei Fondi europei per la Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro.

Anche qui, dopo le prime incertezze, segue un'ottima reazione del territorio. Oltre a contribuire a risolvere il problema dell'assenza cronica di posti negli asili, il progetto diventa oggetto di attenzione da parte sia della Regione Piemonte che del Governo nazionale, che lo cita espressamente in un documento del 2008 come miglior pratica per la diversificazione delle attività delle aziende agricole e per la partecipazione delle imprenditrici al mercato del lavoro.

Diffusione e prospettive
Da allora sul territorio nazionale è un fiorire di iniziative: Trento, Verona, La Spezia, questo interessante connubio fra imprenditoria femminile, agricoltura e cura dell'infanzia sboccia nelle regioni del nord Italia. Seguono le regioni Marche e Toscana, che introducono nei rispettivi ordinamenti regionali le norme che permettono l'avvio di queste iniziative e le finanziano.

Tale attenzione non si deve ai soli obiettivi a breve termine: accogliendo i bambini nei primissimi anni di vita, gli agriasili diventano presìdi per l'educazione alimentare tesi a creare futuri consumatori consapevoli di prodotti genuini e locali. La cultura da contrastare è quella della più estrema industria alimentare, i cui messaggi pubblicitari sono già bersaglio di alcune iniziative di sensibilizzazione a livello regionale.

I genitori italiani sono pronti a un tale cambiamento? In uno studio del 2010 di Coldiretti e Swf risulta che 3 italiani su 4 vorrebbero far frequentare ai propri figli un agrinido, dimostrando la rinata sensibilità verso la campagna, che ridiventa un valore da proteggere e trasmettere.

Per saperne di più

Foto

* Fonte: pagina Facebook de La Piemontesina

  • Curo le rubriche a tema ambientale di bici.news e outdoorpassion.it. Seguo la parte tecnico-informatica di Outdoor Passion. Twitter: @emazangarini

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