Sta per arrivare il computer biodegradabile?

Di DAVE ,

COMPUTERVERDE
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Due designe, Je Sung Park e Paul Maher, hanno ideato due computer perfettamente eco-sostenibili. Siamo all'origine di una nuova rivoluzione informatica?

Il mondo dell'informatica si sta per raggiungere una nuova entusiasmante frontiera, capace di decidere se è giunto il momento di mandare in soffitta il problema dello smaltimento dei rifiuti elettronici: la realizzazione di un computer biodegradabile.

Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di telefonini ecosostenibili e di software ecologici, ma l'idea del designer Je Sung Park, della Yanko Design, è ardita e innovativa: un intero personal computer costruito non più con i materiali classici, come la plastica e i metalli, ma con legno, cellulosa e chip biologici.

Il progetto, ovviamente, è ancora in fase di studio e sembra mirato alla realizzazione di un computer dalle non elevatissime prestazioni, ma assolutamente dal basso impatto ecologico, tanto da poter essere riciclato nelle parti non funzionanti... semplicemente buttandole nel cestino della carta.

Sulla stessa lunghezza d'onda viaggia il progetto di Paul Maher, designer della MicroPro Computers. Iameco, il computer da questi ideato, è interamente biodegradabile, perché realizzato, in modo modulare così da essere facilmente aggiornabile, con tastiera, mouse e monitor in solo legno di recupero.

Secondo i test, la vita di Iameco - che funziona consumando solo 35 watt di corrente, contro i 400 di un computer normale - potrebbe andare dai 7 ai 10 anni, un periodo molto più lungo di quello degli strumento elettronici tradizionali.

Certo, questi computer non avranno grafica e processori particolarmente potenti, ma quando saranno guasti, volete mettere la comodità di poterli buttare nei normali cassonetti della spazzatura invece che doverli portare nei siti di smaltimento dei rifiuti speciali?

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