Tre morti in due giorni sul Monviso

Di GIANCARLO COSTA ,

Il Monviso all'alba
Il Monviso all'alba

Li hanno visti precipitare insieme, legati alla stessa fune. Un volo di almeno 50 metri e il tonfo sulla neve, tra le rocce, seguito da un silenzio irreale. Gli alpinisti francesi che li avevano incrociati poche ore prima sostengono che si tratti di una donna e un uomo, quarantenni, italiani, con l’accento piemontese. In cordata stavano affrontando punta Venezia, una vetta delle Alpi Cozie di 3095 metri, nel gruppo del Monviso, in alta valle Po. Sono stati loro a dare l’allarme, erano le 15 del 2 giugno. 

L’elisoccorso con medici e alpinisti ieri ha tentato di raggiungere l’immensa pietraia, ma nebbia e nubi basse l’hanno impedito. Le squadre di soccorritori le ha lasciate a valle, e a piedi hanno raggiunto la zona dell’incidente.

Stamattina i soccorritori volontari hanno trovati i corpi dei due. «Hanno risalito la montagna nel colour Bianco - dice Hervè Tranchero, gestore del rifugio «Quintino Sella» al Monviso, che ha collaborato alle ricerche - e poi sono arrivati sulla cresta di Punta Venezia che è attrezzata. Sono caduti di lì sul versante Nord». 

Un incidente simile per molti aspetti a quello accaduto lunedì a poca distanza, sulla parete Sud del Monviso. Massimo Canella, alpinista biellese di 59 anni, aveva scalato il «Re di Pietra» dalla via più impegnativa e tecnica, quella sulla Nord che in questo periodo è completamente innevata e il manto si presenta assestato. Era insieme al figlio Nicolò, 20 anni. Pochi metri sotto la vetta, che si trova a 3842 metri ed è la più elevata delle Alpi Cozie, i due sono scivolati. Il più giovane è riuscito a fermarsi dopo qualche decina di metri. Il genitore, invece, è precipitato per 500 metri. La salma è stata recuperata nell’area del bivacco «Andreotti», a quota 3200. 

Anche in questo caso, il Soccorso alpino chiamato da altri scalatori con il satellitare, ha provato a raggiungere la parete del Viso con l’elicottero. Le nuvole hanno impedito il sorvolo e così sono intervenute le squadre di volontari da terra. Il figlio della vittima è stato raggiunto dopo alcune ore e riportato a valle nella serata di lunedì. La salma di Canella è stata recuperata ieri mattina intorno alle 7,30 quando le condizioni erano ideali per il volo dell’elisoccorso del 118. 

Fonte lastampa.it

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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