Valanga sul Breithorn di sabato: solo spavento ma nessun ferito

Di GIANCARLO COSTA ,

L'elicottero e le unità cinofile del Soccorso Alpino Valdostano impegnate per la valanga sul Breithorn di sabato scorso
L'elicottero e le unità cinofile del Soccorso Alpino Valdostano impegnate per la valanga sul Breithorn di sabato scorso

Sabato era il giorno dell'apertura degli impianti di Cervinia, o meglio, degli impianti svizzeri sul ghiacciaio di Plateau Rosa. E' anche l'occasione per iniziare la stagione di scialpinismo e di snowboard-alpinismo (erano tanti anche gli snowboarder) salendo in vetta al Breithorn, quota 4165 metri, visto che da Plateau Rosa i metri di dislivello sono circa 800, anche se lo sviluppo è tanto e la quota è considerevole. Arrivare in cima è sempre una bella gita, niente di estremo, ma il panorama a 360° è stupendo visto che la giornata è limpida e la neve è bella, una ventina di centimetri di fresca su fondo duro.

Ero arrivato in cima da qualche minuto, stavo per partire dopo aver chiuso gli attacchi dello snowboard e lo sguardo era rivolto verso il basso, per visualizzare la linea di discesa, quando prima un rumore sordo e poi alcune grida mi mettono in allarme. Si è staccata una valanga nella parte più ripida del Breithorn occidentale, la neve scorre veloce e travolge alcuni scialpinisti che sono sulla traiettoria, nella zona dove inizia la diagonale classica della salita finale. A vedere questa scena si rimane un po' sconvolti, poi l'adrenalina entra in circolo e scatta la reazione. Preso l'ARTVA in mano, si commuta in ricerca e giù verso la zona della valanga. Diagonale da una parte all'altra alla ricerca di qualcuno rimasto sotto. Poi s'inizia a chiedere ad ogni gruppo se tutti stanno bene, se hanno perso di vista qualcuno dei loro amici.

Un paio di persone sono acciaccate e un po' scosse, la neve li ha trascinati verso il basso per qualche metro e poi lasciati liberi, tenendosi un paio di sci, uno snowboard e una telecamera. Attimi che sembrano ore, poi il rumore delle pale di un elicottero indica che la macchina del soccorso s'è messa in moto. Arriva l'Air Zermatt, anche se siamo in territorio italiano, inizia a sondare il fronte della valanga, abbastanza vasto, usando il sistema Recco. Poi arriva il Soccorso Alpino Valdostano, che organizza anche un sondaggio, anche con chi si offre volontario perchè dotato di sonda e pala (l'Artva è stato spento, come ovvio mentre c'è una ricerca in corso). Con l'arrivo dei cani da valanga, che scorrazzano su e giù per la stessa senza trovare nessuno rimasto sotto, le ricerche si concludono, fortunatamente senza nessun incidente grave. Comunque un'efficienza di Soccorso impressionante, anche se c'è stata quasi una sovrapposizione tra il Soccorso Svizzero e quello Valdostano.

Poteva essere una tragedia, ma fortunatamente non è successo niente di grave o di irreparabile. In montagna è così, basta un attimo per passare da una giornata stupenda alla tragedia quando meno te l'aspetti.

Nella stessa zona, solo un po' più a destra, nella zona del Breithorn Centrale, s'è staccata un'altra valanga di dimensioni ancora maggiori, qui nessun coinvolto, solo una visione d'insieme un po' preoccupante, visto che è la prima volta che si vedono addirittura due valanghe su questa montagna.

Guarda il video dell'Elisoccorso Alpino sul Breithorn

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Può interessarti