Pietro Camporesi e Niccolò Ferrari, speranze olimpiche nella canoa slalom
Di MARCO CESTE ,
«Siamo un po’ emozionati perché sarà la nostra prima olimpiade, ma daremo il massimo per tentare di ottenere un risultato importante». Queste le parole di Pietro Camporesi e Niccolò Ferrari, giovani canoisti azzurri già punto di forza della squadra italiana. Il 30 giugno saranno a Londra per gareggiare nel C2, con la speranza di essere in gara anche il 2 luglio perle finali.
Sono stati protagonisti nello scorso fine settimana a Ivrea in occasione della Slalom World Ranking, per loro ultimo appuntamento prima dei giochi olimpici.
«Da qui a Londra abbiamo scelto di non gareggiare più – spiegano Pietro e Niccolò – in quanto dopo una lunga fase di carico, nella quale siamo stati ad allenarci anche in Spagna, Scozia e a Londra proprio sul tracciato di gara, ora è giunto il momento dello scarico, della concentrazione, di un po’ di riposo e di un ultimo periodo per affinare ulteriormente la forma». A risposarsi saranno per qualche giorno a Bologna, città nella quale vivono entrambi, e poi a breve ci sarà la partenza per la capitale inglese, dove gli aspetta il grande sogno chiamato olimpiade.
«Il tracciato di Londra è molto duro, molto tecnico – assicura Pietro – e sappiamo che ci sono atleti molto più esperti e titolati di noi. Ma non c’è nulla di scontato, faremo la nostra gara e si vedrà».
I due ventiquattrenni si conoscono da molti anni e dunque l’affiatamento è assicurato e, anche per questo, è lecito sognare. Sognare magari un podio forse è troppo, ma è giusto non porsi limiti. Ma come spiegano loro «L’importante davvero è dare il massimo e anche di più, poi vada come vada. Però sarebbe un peccato tornare a casa sapendo che si poteva dare di più. Ciò che conta è essere sicuri di aver dato il meglio di noi stessi».
Camporesi e Ferrari sono comunque consapevoli di aver fatto un’ottima preparazione, di aver svolto intensi periodi di carico alternati ad adeguati periodi di riposo. L’attesa ora è tutta per la gara di Londra e, quindi, non si può far altro che aspettare il grande giorno a fare a loro un grandissimo in bocca al lupo.