Domani 5 novembre si riparte dalla green economy: la Toscana ferma il consumo di suolo

Di EMANUELE ZANGARINI ,

Rimini Fiera, dal 5 al 6 novembre gli Stati generali della green economy.
Rimini Fiera, dal 5 al 6 novembre gli Stati generali della green economy.

Il tema del rilancio economico e quello dell'economia verde trovano domani 5 novembre un'occasione di incontro negli Stati generali della Green Economy a Rimini.

Le 67 organizzazioni di imprese riunite nel Consiglio nazionale della Green Economy esporranno casi di studio e dibatteranno alcuni obiettivi nazionali ed internazionali tra cui Parigi 2015, che dovrà aggiornare il celebre Protocollo di Kyoto.

Le imprese radunate nel polo fieristico riminense sono principalmente produttori di energia rinnovabile, consorzi di riciclaggio e smaltimento di materiali come legno, oli esausti, plastica e acciaio, imprese di logistica e trasporto su rotaia. Gli operatori economici convocati all'evento insieme agli enti nazionali ed internazionali toccano con le loro attività i settori più caldi della green economy (smaltimento, riciclaggio, trasporti) e innesteranno il dibattito sulla competitività, sulle risorse idriche, sul settore agroalimentare, sul riciclo, sui prossimi protocolli internazionali e sulla contabilizzazione dell'impatto ambientale.

Assistiamo in questi anni a un incremento dell'attenzione da parte di enti e operatori economici sulle tematiche ambientali, spesso non tradotte in pratica. Enti e organizzazioni volenterose stanno investendo in questo settore e speriamo che al dovuto approfondimento seguano buone pratiche replicabili da altre realtà, spostando l'asse della produzione dal cortocircuito produttivismo-consumismo ad un più attento uso delle risorse naturali.

La regione Toscana pochi giorni fa ha approvato la prima legge in Italia contro il consumo di suolo, la Legge regionale 282 "Norme per il governo del territorio", illustrando nella relazione introduttiva il legame fra interesse ambientale ed economico:

La crisi economica, e più nello specifico la crisi finanziaria degli enti locali e la riduzione del numero dei posti di lavoro e delle retribuzioni, comporta oggi il rischio di un “prevalere” delle scelte di investimento, di qualunque natura esse siano, rispetto a una valutazione ponderata dei pro e contro le diverse ipotesi di trasformazione e messa in valore dei territori in un’ottica di sostenibilità di lungo periodo e di prospettiva territoriale più ampia.

Anche gli enti regionali e locali iniziano quindi a reputare perso un territorio cementificato o sottratto al settore agroalimentare e al patrimonio paesaggistico, così come sono persi una falda inquinata o un manufatto gettato in discarica. Da incontri come quello di domani ci aspettiamo sensibilizzazioni e proposte per trasformare questa consapevolezza in benessere e salute presenti e future.

Per saperne di più

  • Curo le rubriche a tema ambientale di bici.news e outdoorpassion.it. Seguo la parte tecnico-informatica di Outdoor Passion. Twitter: @emazangarini

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