Spedizione biellese in Patagonia sulle orme di De Agostini
Di GIANCARLO COSTA ,
Di Veronica Balocco
Padre Alberto Maria De Agostini, il missionario salesiano biellese noto al mondo come il più autorevole alpinista-esploratore delle Ande Australi, torna all'attenzione della terra che l'ha visto nascere a cinquant'anni dalla morte e a cento dal suo arrivo in Patagonia. E' infatti prevista per il 2 febbraio la partenza dal Biellese di una spedizione alpinistico-culturale che, con i suoi ventun giorni di viaggio, dal 2 al 23 febbraio, farà da preludio ad una serie di iniziative destinate a fare di Biella il centro di una massiccia operazione documentaria dedicata alla montagna.
Protagonisti della trasferta, organizzata dall'associazione Montagna Amica con il sostegno della Fondazione Crb e del Comune di Biella e con il patrocinio di numerosi enti, nomi noti dell'alpinismo non solo biellese. Enrico Rosso, guida alpina dal lungo curriculum, e il collega Luca Macchetto si uniranno a Maurizio Oviglia, alpinista e giornalista, nella vera e propria spedizione celebrativa, che si concretizzerà nel tentativo di prima traversata integrale del Cordon Mariano Moreno, all'interno dello Hielo Continentale, l'immenso territorio glaciale che tanto affascinò padre De Agostini. «Al nostro fianco - spiega poi Enrico Rosso - saranno invece presenti il cineoperatore Maurizio Pellegrini, il fotografo Antonio Mantovan e l'editore Enzo Lerro, che negli stessi giorni viaggeranno lungo la Patagonia, fino alla Terra del Fuoco, per raccogliere immagini e notizie che testimonino il grande impegno speso da padre Alberto in quelle terre».
Il tutto, sotto il coordinamento di Paola Lavagnini, consentirà, una volta in Italia, di dare vita alle altre iniziative pensare per celebrare il missionario: «La pubblicazione di un libro e di un film-documentario - spiega ancora Enrico Rosso -, ma anche l'allestimento di una mostra itinerante e la costituzione del primo nucleo del Museo dell'alpinismo e dell'esplorazione biellese ad Oropa». Non solo. In programma c'è anche l'attivazione di uno scambio promozionale tra la provincia di Biella e quella di Santa Cruz, «con l'intento - aggiunge Rosso - di sfruttare la percezione che la Patagonia ha da sempre della figura di De Agostini e il grande afflusso turistico che caratterizza queste aree per un'attività di promozione del Biellese come terra di alpinisti ed esploratori».
Secondo le previsioni degli organizzatori, i risultati andranno a beneficio dell'intero popolo di appassionati di montagna e alpinismo. «In Patagonia - conclude Rosso - realizzeremo un primo modulo del Museo che nascerà nel Biellese. A questo si aggiungeranno poi i nuclei dedicati ai numerosi altri anniversari che caratterizzeranno i prossimi anni: uno tra tutti, il 150° della nascita del Cai ad opera di Quintino Sella nel 2013. Quel che ne verrà fuori al termine di tutto sarà un vero e proprio Museo dell'alpinismo nel Biellese».