Stop all'era delle gabbie in allevamento: successo della petizione UE

Di EMANUELE ZANGARINI ,

Olga Kikou (CIWF) durante l'audizione.
Olga Kikou (CIWF) durante l'audizione.

Il 15 aprile scorso si è tenuta al Parlamento Europeo l’audizione pubblica per l'abolizione dell'uso delle gabbie negli allevamenti.

L’audizione è un passo obbligato dalla consegna di 1.397.113 firme di cittadini europei autenticate che sono state consegnate nel 2018 da oltre 170 organizzazioni della Coalizione europea Stop all'era delle gabbie per rendere più dignitosa la vita negli allevamenti delle galline ovaiole, conigli, scrofe e vitelli.

La petizione chiamata in inglese End the Cage Age è stata la terza più votata di sempre da quando esiste questo strumento, il numero minimo di firme previsto dai trattati in 18 paesi UE. L’Italia è il terzo paese per numero di firme (6%) sul totale della petizione, preceduta da Paesi Bassi (11%) e Germania (34%).

Fra le associazioni italiane Animal Equality, Ciwf Italia Onlus, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Leidaa. Durante l’audizione la promotrice Olga Kikou (CIWF) ha citato fra le imprese a supporto dell’iniziativa le italiane Barilla, Ferrero e Fattoria Roberti.

Il testo della petizione è il seguente:

Ogni anno un enorme numero di animali d'allevamento patisce sofferenze per essere tenuto in gabbia, crudelmente e inutilmente, dal momento che esistono sistemi alternativi senza gabbia e più rispettosi del benessere degli animali. Si chiede pertanto alla Commissione di proporre una legislazione che vieti l'uso di: gabbie per galline ovaiole, conigli, pollastre, polli da carne riproduttori, galline ovaiole riproduttrici, quaglie, anatre e oche; stalli da parto per scrofe; box per scrofe, laddove non già proibiti; box individuali per vitelli, laddove non già proibiti.

Un italiano ogni 658 ha firmato la petizione, mentre paesi più piccoli hanno avuto più firme per abitante come ad esempio olandesi (114), danesi (122) e belgi (165). Fra i grandi paesi, la prima per firme per numero di abitanti è la Germania, con una firma ogni 177 abitanti.

Sono solo 6 in 10 anni le petizioni che sono riuscite ad approdare al Parlamento Europeo, ed è la prima volta che una iniziativa riguarda l’allevamento dimostrando un aumento nell'attenzione al benessere animale da parte dei cittadini europei.

Secondo quanto riportato da Ferrero riguardo alle galline ovaiole, le aziende hanno scritto in una lettera inviata a supporto dell'iniziativa che "i sistemi di allevamento a terra sono diffusi, economicamente sostenibili e garantiscono migliori condizioni di vita alle galline". Barilla a sua volta dichiara di aver eliminato le gabbie per le galline dal 2019.

A supporto dell'iniziativa anche la scienziata Jane Goodall celebre per gli studi sui primati e per il libro La mia vita con gli scimpanzé.

Per saperne di più

  • Curo le rubriche a tema ambientale di bici.news e outdoorpassion.it. Seguo la parte tecnico-informatica di Outdoor Passion. Twitter: @emazangarini

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